“Amore, eccessi e debolezze: la storia d’amore tra Zelda Sayre e Francis Scott Fitzgerald”

1918. Country Club, Montgomery. Due delle personalità più influenti e controverse della storia della letteratura americana ebbero la fortuna di incontrarsi e amarsi sin da subito: Zelda Sayre e Francis Scott Fitzgerald. Da quell’incontro nacque una meravigliosa storia d’amore, proficua anche e soprattutto in campo letterario. Sono tanti i romanzi scritti da Fitzgerald il quale, influenzato dal suo rapporto turbolento con l’amata Zelda, si getta a capofitto nella scrittura, regalandoci opere letterarie di elevato spessore: basti pensare ad uno dei capisaldi della letteratura americana “The Great Gatsby”.

Siamo nell’America degli anni ’20 del Novecento, nel cosiddetto periodo dei Roaring Twenties (i ruggenti anni venti), quando si svilupparono nuovi fenomeni in campo culturale, politico ed economico. Si tratta del periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale: forte espansionismo economico grazie soprattutto ai massicci investimenti di Wall Street; esplosione della musica jazz; importante produzione in campo letterario. Tra i più grandi scrittori dell’epoca, figura appunto Francis Scott Fitzgerald che ben descrive l’America di quei tempi in numerosi suoi romanzi tra cui “The Great Gatsby” e “The Beautiful and Damned”, nei quali si possono notare alcune tendenze dell’epoca: sfarzo, lusso, feste, eccessi, musica jazz e fervore letterario.

E’ in questo contesto che Fitzgerald trova l’amore della sua vita: Zelda Sayre. Come tutte le più belle, difficili e appassionanti storie d’amore anche la loro fu particolarmente complessa. Travagliata, tormentata, soffocante. Due personalità molto differenti tra loro che tendevano a scontrarsi ferocemente per poi amarsi ancor di più: Scott Fitzgerald, uomo molto meticoloso, ossessionato dalla scrittura e dal suo lavoro, al contempo si mostrava fragile, introflesso, tanto da vedere nell’alcool l’unico suo svago quando sopraggiungevano le incomprensioni con la moglie; Zelda al contrario, amava il caso, la futilità, la noncuranza, era soprattutto conosciuta per le sue forti tendenze anticonformiste, tanto da essere definita flapper. Potremmo pensare che due anime così differenti avessero bisogno l’uno dell’altro per completarsi. Invece, queste acute contraddizioni resero la loro storia tanto affascinante e travolgente quanto difficile e dannosa per il loro equilibrio psicofisico.

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Francis Scott Fitzgerald

Si conobbero quando lei era soltanto una giovane debuttante molto corteggiata e lui un giovane militare. Scott Fitzgerald fu subito colpito dalla vitalità e dalla ribellione di Zelda, due delle sue caratteristiche più evidenti e affascinanti. Inizia la loro storia d’amore. Saranno presto considerati come una delle coppie più amate di New York, trascorrono la loro giovane, promettente e inusuale vita tra feste, sfarzo, alcool ed agio. Non va dimenticato che Scott Fitzgerald aveva cominciato a pubblicare in quegli anni articoli e romanzi che lo ripagavano con ingenti somme di denaro.

Quando sopraggiunsero gli anni del Proibizionismo in America, la giovane coppia decise di partire per l’Europa alla scoperta di nuove emozioni. I problemi tra di loro, i difetti, gli eccessi si acuirono proprio durante il loro soggiorno europeo. Scott scriveva tanto e guadagnava parecchio. Sempre più ossessionato e irrequieto, trovava sollievo nell’alcool; Zelda cominciava ad essere sempre più volubile e tormentata; la loro piccola bambina Scottie, fu lasciata alle cure della nanny perché i genitori erano troppo coinvolti nei loro piccoli drammi quotidiani. Il loro rapporto diviene sempre più altalenante: passano da momenti di amore folle e passionale a momenti di completa indifferenza. Lui, sempre più geloso e scontroso nei suoi confronti. Lei, impegnata in altre brevi e fugaci storie perché si sente sola e abbandonata dal marito.

zelda e fitz
Francis Scott Fitzgerald e Zelda Sayre Fitzgerald

1925. The Great Gatsby. Scott Fitzgerald si dedica completamente alla stesura di questo romanzo, proiettando in esso quelle che erano le sue paure e le angosce causate dalla sola donna che avesse mai amato, Zelda. Riporta anche le liason di Zelda con altri uomini, le sue insicurezze e, addirittura, alcune sue parole e affermazioni sono state fonte d’ispirazione per Scott. Durante il parto si dice che Zelda avesse affermato, riferendosi alla bambina: “Spero che sia bella e sciocca”. Affermazione che ben presto trova spazio nelle aspettative del personaggio del romanzo Daisy Buchanan per sua figlia.

Scott Fitzgerald sempre più impegnato con la scrittura, stringe un forte rapporto di amicizia con Ernest Hemingway, bruscamente criticato da Zelda, tanto da farle ipotizzare una storia d’amore omosessuale tra i due. Famosa è l’ossessione improvvisa di Zelda per il ballo. Forse per sopperire alla mancanza del marito, la cui unica felicità gli veniva trasmessa dalla scrittura e dall’alcool.

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Ernest Hemingway e Francis S. Fitzgerald

1930. La malattia di Zelda diventa sempre più difficile da gestire.  Verrà riconosciuta la sua schizofrenia in seguito a svariati tentativi di suicidio. Comincia il suo calvario fra cliniche psichiatriche parigine e svizzere. La coppia farà ritorno negli Stati Uniti, precisamente in Alabama. Le condizioni della donna ormai peggiorate, la costringono al ricovero in ospedale. Nonostante la degenza completerà il suo unico romanzo, a tratti fortemente autobiografico “Save me the waltz”. Ciò manda su tutte le furie il marito, il quale accusa Zelda di aver reso nota la loro vita personale, cosa che in realtà anche lui aveva riportato nel romanzo “Tender is the night”, ricca di spunti autobiografici.

Scott Fitzgerald si dedica anche alla stesura di alcune sceneggiature, le quali però non vengono apprezzate ad Hollywood, conducendolo così ad una forte depressione.

1940-1948. Francis Scott Fitzgerld muore per un attacco cardiaco, dovuto anche all’uso sproporzionato di alcool. Otto anni dopo muore Zelda Sayre Fitzgerald. Si trovava ricoverata nell’ennesima clinica psichiatrica chiusa a chiave in una stanza  in attesa di subire un elettroshock, quando divampò un incendio. I due sono sepolti insieme nel Maryland e sulla loro lapide è stata riportata la frase di chiusura del romanzo “The Great Gatsby”:

“So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past. “

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Riporto due degli scambi epistolari tra Scott Fitzgerald e Zelda. Questi, testimoniano l’amore, la passione e la dipendenza che l’uno aveva nei confronti dell’altro. Non riporto la traduzione in italiano perché tali lettere sono meravigliose e toccanti in lingua originale e tale bellezza voglio preservarla. Queste stesse parole non avrebbero, a mio avviso, la stessa potenza, la stessa passionalità e sensibilità tradotte, ma credo possiate trovare online traduzioni in italiano.

To Scott, by Zelda

‘Darling Heart, our fairy tale is almost ended, and we’re going to marry and live happily ever afterward just like the princess in her tower who worried you so much – and made me so very cross by her constant recurrence – I’m so sorry for all the times I’ve been mean and hateful – for all the miserable minutes  I’ve caused you when we could have been so happy. You deserve so much – so very much – I think our life together will be like these last four days – and I do want to marry you – even if you do think I dread it – I wish you hadn’t said that – I’m not afraid of anything. To be afraid a person has either to be a coward or very great and big. I am neither. Besides, I know you can take much better care of me than I can, and I’ll always be very, very happy with you – except sometimes when we engage in our weekly debates – and even then I rather enjoy myself. I like being very calm and masterful, while you become emotional and sulky. I don’t care whether you think so or not – I do. […] Sweetheart – I miss you so. I love you so – and next time I’m going back with you – I’m absolutely nothing without you – just the doll that I should have been born. You’re a necessity and a luxury and a darling precious lover – and you’re going to be a husband to your wife […].’

To Scott, by Zelda

You are the only person on earth, Lover, who has ever known and loved all of me – Men love me ’cause I’m pretty – and they’re always afraid of mental wickedness – and men love me ’cause I’m clever, and they’re always afraid of my prettiness – One or two have even loved me ’cause I’m lovable, and then of course I was acting – But you just do, darling – and I do – very very very much […].

[…] Maybe I’m getting tired – I can’t think of anything but nights with you. I want them warm and silvery – when we can be together all our lives – which will probably be long, as I’ve recovered from the cough, much to my disgust. I don’t want you to see me growing old and ugly – I know you’ll be a beautiful old man – romantic and dreamy – and I’ll probably be most prosaic and wrinkled – we will just have to die when we’re 30 […].’

Antonia